Il corso intende offrire agli studenti una panoramica sugli strumenti di accertamento delle responsabilità (penali o parapenali) connesse all’attività d’impresa e sulle tutele che l’ordinamento riconosce all’ente e all’imprenditore, anche mediante l’accesso a strumenti riparatori. Più in particolare oggetto d’analisi sarà: 1) la disciplina del d.lgs. 231/2001 sulla responsabilità degli enti derivante da reato dell’apicale; 2) la disciplina della l. 283/1962 (recentemente innovata dalla riforma Cartabia), del d.lgs. 758/1994 e del d.lgs. 152/2006 per quel che riguarda l’estinzione di contravvenzioni legate all’attività d’impresa per condotte riparative; 3) l’insieme dei risvolti penali connessi agli obblighi organizzativi in tema di sicurezza sul lavoro.
Perché un corso sulla responsabilità d’impresa: (tanti) interrogativi e (poche) certezze nei sistemi delle responsabilità penali e parapenali legate all’attività d’impresa (2 ore).
Introduzione al d.lgs. 231/2001, ai suoi obiettivi e ai suoi contenuti. Un passo indietro: la gestazione del d.lgs. 231/2001. Precedenti a livello sovranazionale (europeo e nordamericano) (2 ore).
Natura della responsabilità dell’ente: il dibattito sulla sua qualificazione (penale o amministrativa); reato dell’apicale e illecito dell’ente: la nozione di “fatto” nel d.lgs. 231/2001; interesse e vantaggio nella sistematica del d.lgs. 231/2001 (2 ore).
Il MOG: nozione e funzione; le linee guida di Confindustria; la fraudolenta elusione del modello; il MOG post crimen patratum (2 ore).
L’OdV: nozione e funzione; composizione dell’organismo di vigilanza; l’OdV negli enti di piccole dimensioni; indipendenza e autonomia dell’OdV; rapporti tra l’OdV e RPC; whistleblowing (2 ore).
Le sanzioni dell’ente: pecuniarie e interdittive; il commissariamento dell’ente; gli strumenti di natura riparatoria: artt. 12 e 17 d.lgs. 231/2001 (2 ore).
Struttura del procedimento penale per le persone fisiche e per l’ente: analogie e differenze; il “simultaneus processus”; profili di parte statica e richiami alla normativa codicistica su soggetti, atti e prove (2 ore).
La materia cautelare: gravi indizi di colpevolezza ed esigenze cautelari; la particolare connotazione delle misure cautelari per l’ente in funzione degli obiettivi di giustizia riparativa del d.lgs. 231/2001; procedimento cautelare; cautele reali (4 ore).
Le indagini preliminari: iscrizione della notizia di reato, informazione di garanzia, rinvio ai principi e alle regole del codice di procedura penale, archiviazione e contestazione (2 ore).
Procedimenti speciali: accordi sulla pena, rito abbreviato, procedimento monitorio; la particolare questione dell’ente messo alla prova (2 ore).
Struttura della fase dibattimentale del processo agli enti (in particolare, la dichiarazione di apertura del dibattimento come sbarramento per alcune scelte di interesse per l’ente, il procedimento probatorio e la sentenza); cenni alle impugnazioni (2 ore).
Il sistema dell’estinzione delle contravvenzioni per condotte riparatorie: la disciplina giuslavoristica del d.lgs. 758/1994 (2 ore).
Istituti contigui: il T.U. ambientale e la l. 283/1962 come modificata dalla riforma Cartabia (2 ore).
Compatibilità dei meccanismi estintivi per condotte riparatorie con i principi costituzionali dell’accertamento penale, in particolare con l’obbligatorietà dell’azione penale e con la presunzione di non colpevolezza; analogie e differenze con il sistema del d.lgs. 231/2001 (2 ore).
La disciplina della sicurezza sul lavoro: risvolti penalistici; strumenti di prevenzione dell’illecito, in particolare il c.d. MOG81 (2 ore).
Simulazione processuale: sotto la costante guida del docente gli studenti, divisi in tre gruppi di lavoro (giudice, accusa, difesa) si affronteranno su un caso di responsabilità penale dell’imprenditore e di connessa responsabilità “231” dell’ente (16 ore).
È evidente che il programma per i frequentanti copre solo una parte dei temi assegnati ai non frequentanti e si prefigge, rispetto ad essa, un particolare approfondimento.
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